L'assassino delle bambole by Matteo Tamburelli

L'assassino delle bambole by Matteo Tamburelli

autore:Matteo Tamburelli [Matteo Tamburelli]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2022-09-22T22:00:00+00:00


***

Erano le undici, quando Novaretti e Maffei uscirono dalla casa dei Brambilla. Il signor Ernesto non aveva aggiunto molto al racconto della moglie.

Era rientrato a casa per le sette e aveva visto la Pancrano che stava raccogliendo le fragole. Aveva già colmato l’annaffiatoio per bagnare le piante. L’aveva salutata e avevano scambiato due parole. La donna diceva che ne avrebbe avuto ancora per poco e poi sarebbe andata a casa, siccome il sole aveva smesso di picchiare su quel punto dell’orto e poteva innaffiare. Gli aveva offerto qualcuno dei suoi frutti e il signor Ernesto aveva accettato.

Con tristezza, l’uomo aveva indicato una ciotola con dentro le fragole.

Quando era uscito, verso le otto, non l’aveva più vista. Concistorio era dalla parte opposta e lui quindi era andato nella direzione inversa rispetto al tragitto che la signora Pancrano percorreva ogni volta per tornare a casa.

“Era una bella scarpinata a piedi,” commentò Maffei, detergendosi una goccia di sudore che gli scendeva dalla fronte. Cercò anche di scacciare una zanzara che lo stava infastidendo.

“Già. Saranno più di due chilometri.”

“Faccia anche cinque,” ribatté Maffei, indicando un cartello stradale che dichiarava appunto in cinque chilometri la distanza da Baldovino.

“Ecco, appunto.”

Novaretti si accese una sigaretta. Erano arrivati a una biforcazione. Sulla destra, i campi dove era stato trovato il cadavere. Sulla sinistra, l’inizio della strada sterrata. C’era un senso di solitudine. I pali della luce e qualche casa diroccata, forse vittima ancora di qualche mina o scontro a fuoco bellico, come unici elementi del paesaggio.

“Che ne dice se passiamo per i campi, come la signora Pancrano, commissario?”

“Buona idea. Anche se dubito che, con questo buio, riusciremo a trovare qualcosa.”

Il signor Brambilla aveva detto che spesso vedeva la donna camminare da quella parte. La Pancrano asseriva che tagliava corto e ci metteva meno tempo.

“Chissà perché non prendeva la strada normale. È illuminata e dà più senso di sicurezza,” disse Maffei.

“Secondo me passare per i campi era qualcosa che la faceva stare meglio.”

“Lei crede?”

Novaretti annuì: “Per chi passa tanto tempo in città ed è abituato al verde, ogni occasione è buona per sentirsi parte di esso. C’è aria buona, fresca e si cammina sul morbido. Ci sono tanti sentieri e si può arrivare prima a casa. Sulla strada, invece, c’è il rischio di essere investiti e c’è polvere. Non la biasimerei, al contrario. Io stesso farei così.” Guardò Maffei e gli sorrise: “Penso meglio quando ho più spazio attorno.”

“A questo non ci avevo pensato, ma ha ragione.”

In lontananza si vedevano dei fasci di luce e degli abbaglianti. Qualcuno era ancora sul luogo del delitto.

“Cosa ne pensa dei Brambilla? Potrebbe essere stato il marito.”

Novaretti si strinse nelle spalle.

“Mi sembrano gente a posto. Lei vive un po’ tra le nuvole. Una bella donna di città, molto curiosa e vivace, che si muove tra qualche frivolezza e il pensiero costante di come ammazzare il tempo a casa. Lui mi sembra la classica persona di queste parti, che ha trovato fortuna in città, ma non riesce a stare distante dai suoi luoghi. Brave persone, non penso che arriverebbero a qualcosa del genere.



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